Samosa vegetariani con pasta fillo

samosa
Samosa vegetariani con pasta fillo

Fiorella Mannoia, Padroni di niente

…. la convinzione che non cambierà mai niente è solo un pensiero che inquina la mente….

che cosa avete fatto per la Befana?

premetto che per me la Befana non è mai stata una festa troppo rilevante da bambina, per assurdo lo è diventata quando mi sono trasferita a vivere per conto mio.

delle calze appese alla cappa del camino di questa vecchia signora io mi ricordo pochissimo, forse il carbone o le caramelle ma non è stata davvero una festa importante fino a che, il primo anno che ero a vivere per conto mio mia nonna mi ha fatto una calza di tutto rispetto.

me la vedo ancora brillare con un sorriso immenso mentre mi porgeva questo “calzino” di lana pesante, senza fronzoli o belletti, gli unici fiocchi erano le luci nei suoi occhi e il suo sorriso malizioso mentre mi diceva che la Befana aveva lasciato questa calza per me.

per essere una calza della Befana era abbastanza anomala: mi ricordo pezzi da 5o mila lire, si c’erano ancora le lire a quel tempo, arrotolati e sparsi ovunque fra regginesi e mutandine spregiudicati, golfini di lana d’angora, caramelle, cipolle incartate, cioccolato e il famoso carbone dolce.

che dire, mi sembra ieri e invece sono passati più di trent’anni.

con questo spirito, visto che ormai i miei “bambini” sono grandi sono stata a festeggiare con l’unico bambino ottenne rimasto in famiglia, il figlio di mio cugino. ed è stato bellissimo sentire il racconto di come la Befana sia arrivata di notte, mentre lui dormiva, giusto quei cinque minuti che gli sono scappati mentre l’eccitazione per l’arrivo della strana donna volante gli aveva messo addosso, ma, dice lui che aveva lasciato così così tante tracce del suo passaggio e addirittura si era dimenticata dei pacchi in terrazzo! vecchia sbadata Befana….

noi, i bambini grandi, invece abbiamo festeggiato la Befana con una merenda-cena con i fiocchi, perchè come sempre, a tavola non si invecchia mai!

io ho partecipato con queste “samosa fiorentine” completamente vegetariane e all’olio extravergine di oliva IGP TOSCANO.

Samosa vegetariani con pasta fillo

Se cercate altre ricette “dal mondo” potete vedere:

Fettuccine di riso al cocco e ravanelli

Zuppa di pollo cinese

Gyoza al vapore

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Gyoza al vapore

Gyoza al vapore

i gyoza al vapore

sono quei ravioli giapponesi, quelli che prendi con le bacchette, e ti senti già molto più zen solo per quello, quelli che sono come le ciliegie: uno tira l’altro.

io li adoro, ma si sa, io sono una stramaledetta golosa e quindi non faccio testo MA IO LI ADORO!

sono facilissimi da fare, unica difficoltà forse la chiusura ma se non vi vengono prioprio come quelli in foto non vi preoccupate: sono buoni lo stesso, la forma non inficia il sapore!

in questi tempi di pandemia e di fasce colorate, adesso la Toscana è in una bellissima fascia rossa e quindi siamo fortemente bloccati a casa se non per lavorare e per le cose assolutamente inderogabili e necessarie, io mi annoio.

un po’ di televisone, qualche serie, un po’ di telefono, un po’ esco la Holly, un po’ di libri ma poi mi annoio! ho addirittura pensato di riesumare il cavelletto e i pennelli e vedere se mi ricordo ancora qualcosa della pittura a olio ma poi… poi prevale sempre la voglia di cucinare. e così parto per le crociate più disparate, vorrai mica cucinare uno speghettino liscio e normale? noooo, sia mai, facciamo i GYOZA!

le ceramiche e la vaporiera che vedete in foto potete acquistarla presso Luigi Fantechi Home – Pontassieve e se volete potete ordinare online e loro ve lo spediranno direttamente a casa

Gyoza al vapore
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Cevice di tonno e avocado all’olio evo IGP Toscano

cevice di tonno e avocado
cevice di tonno e avocado

Ezio Bosso, Followiong a bird

ma anche

Io non ho paura

avrei sempre voluto essere una di quelle persone con una bella faccia, simmetrica, precisa, lineare, dolce.

invece mi sono sempre dovuta confrontare con la faccia spigolosa che lo specchio mi rimandava: naso importante, abbastanza importante direi, labbra sottili, mento visibile. l’unica cosa che ho sempre salvato sono gli occhi, verdi e grandi, adesso coperti da lenti da “cecata”. devo dire che il tempo ha addolcito gli spigoli, ha addolcito i lineamenti, i capelli si sono fatti bianchi e tutto sommato non sono male.

ma la faccina da brava ragazza, da bella ragazza… quella l’avrei sempre voluta ma invece no, non mi è toccata :O)) e poi, ad infierire ulteriormente non sono fotogenica, per niente, forse proprio il mio essere asimmetrica: e questo è terribile per una che ama la fotografia! ha ha ha!

mi hanno definito in tanti modi in questi 54 anni: mi hanno chiamata principessa perchè dicevano che avevo l’aspetto altero e spocchioso, quella con la puzza sotto il naso, senza sapere che era solo fuffa, che era la mia timidezza mascherata da alterigia, mi hanno definita “particolare” nei lineamenti, per non dire bruttina, mi dicono che sono “elegante” ma io non mi ci sento, mi sento l’esatto contrario, mi hanno chiamata caratterialmente strana, e su quello devo dare ragione, strana lo sono sempre stata. strana per gli standard comuni, normali: ma poi, quale è la normalità?

certo è che a 54 anni suonati preferisco ancora la “testa” al fisico, per fortuna, nonostante sia davvero “strana” come mi definiscono, anticonformista, imprevedibile e una grandissima rompipalle. ma se così non fosse non avrei la passione per la cucina, per la fotografia, per i blog…..

la ricetta di oggi è semplice e “senza forno ferire”, addirittura senza fuoco e usa l’ingrediente principe della cucina Toscana: l’olio d’oliva extra vergine IGP Toscano.

cevice di tonno e avogado
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