Al Signor B. sembrava di aver dimenticato qualcosa mentre camminava verso il grande portone di legno massiccio. Sapete la sensazione di aver dimenticato qualcosa ma di non sapere cosa? Ecco, quella. Ma camminava spedito e leggero incontro al portone. Mentre cercava un campanello, un battente, qualcosa per annunciarsi il portone si spalancò. Si ritrovò avvolto da una strana sensazione. Si dimenticò quindi di aver dimenticato qualcosa e si lasciò avvolgere dagli sguardi e dalle pacche sulla spalla fra tutta quella folla che aspettava solo lui. E rivide facce conosciute, facce che non vedeva da tanto tempo, da immemorabile tempo. C’era il figlio del benzinaio, quello giovane, misericordia: quanto tempo era che non lo vedeva? E la nonna, la mamma, il babbo, la zia…… O porca miseria che bellezza! E tutte quelle mani che lo accarezzavano, tutti quei volti sorridenti che lo chiamavano e lo cercavano.
Si lasciò vincere da quella sensazione mentre continuava a camminare, non sapeva dove doveva andare ma andava, sereno, sorridente, soddisfatto. E tutto ad un tratto tutte le brutture del mondo sparirono, tutte le zozzure della comune vita mortale diventarono ricordi sbiaditi, niente sofferenze, niente pene, niente di niente, solo quella meravigliosa pace avvolgente, quella sensazione di essere parte di qualcosa di più grande e immenso, di non avere più obblighi e doveri se non quello di essere sereno e felice.
Il grande viale, immenso, di terra battuta, bianco accecante fiancheggiato da giganteschi alberi fioriti di mille colori, quella luce abbagliante a cui sentiva di voler andare incontro, quella forza tranquillizzante, meravigliosamente accogliente, celestiale.
Ecco, ora ricordava quello che aveva dimenticato: aveva parcheggiato la sedia a rotelle e aveva spiccato il volo e tutto ciò era così normale, ineluttabile. E camminava spedito, leggero verso questa nuova meta senza sofferenza alcuna, senza patimento, spinto da una forza divina che sentiva sgorgare dal suo interno. E così non si voltò indietro, sapeva che avrebbe trovato tutto quello di cui aveva bisogno, sapeva che era arrivato il momento della gioia.
a presto Signor B.
cosa meglio di una ricetta per la lietezza dello spirito adesso?
Trofie al pesto di basilico
per la pasta:
unite acqua q.b. alla farina di semola rimacinata di grano duro, 100 g. di farina a commensale,
impastate con piacere insieme ad un filo d’olio e poi formate dei rotolini di pasta, sottili, tagliateli
in pezzi e arrotolateli fra il taglio della mano e la spianatoia di legno affusolandoli. lasciateli stesi su una spianatoia di legno infarinata.
per “vedere” le trofie…
il pesto
in un pestello, o in un mixer: basilico, pinoli, aglio, parmigiano reggiano grattugiato e olio extra vergine di oliva, un pizzico di sale.
aggiustate di sale e condite le trofie appena scolate
potete fare il pesto con qualsiasi cosa vi passi per la mente: le foglie esterne dell’insalata, le foglie delle carote, quelle dei ravanelli, con la rucola, con la bietola…. lasciate andare la fantasia e usate pure qualsiasi altro tipo di frutta secca, noci, mandorle ecc. ecc.