cervello fritto e mercato centrale di Firenze

 

davide-michelangelo-dsc_3478-mercato-centraleNiccolò Fabi

Una somma di piccole cose

“Una somma di passi, che arrivano a cento di scelte sbagliate, che ho capito col tempo ogni volta ho buttato ogni centimetro in più come ogni minuto che abbiamo sprecato e non ritornerà”

da bambina sono sempre stata cagionevole di salute. non so, ero sempre costipata, raffreddata, con la tosse. e sono sempre stata una di quelle che per farla mangiare ci volevano gli eserciti. potevo far finta di mangiare per giorni, poi magari, dopo che mia mamma e mia nonna si erano “purgate” per farmi ingoiare qualcosa me ne uscivo con un biscotto, uno di numero, per farle contente e soprattutto perchè smettessero di darmi il tormento. non cadevo in tentazione nemmeno con il cioccolato, niente, se avevo deciso che non avevo fame non avevo fame, e non mangiavo. ero pallida, magra, smunta. poi un giorno mia nonna per sbaglio comprò il cervello e lo frisse, in realtà era per mio babbo, che ne era ghiotto. mi ricordo benissimo il giorno, il momento, come una fotografia stampata nella testa. avrò avuto si e no 7 anni, mia nonna con il grembiulone che friggeva questo strano coso gelatinoso, dal colore indefinito (grigio?), che non mi sembrava proprio un gran che a prima vista. però…. però profumava di qualcosa che mi piaceva. credo che a mia nonna sia venuta una sincope quando si è accorta che avevo allungato la mano e preso una di quelle palline fritte e profumate. ma non disse niente. fece finta di niente, aveva forse paura che parlando avrebbe potuto rompere la magia della mia manino che arraffava la frittura…ma rideva sotto i baffi. così fu che mi lasciò mangiare quasi tutti i pezzettini di cervello, e mentre io mangiavo lei continuava a friggere. in silenzio. frisse il cervello, i carciofi, le patatine e il pane raffermo bagnato nel latte e poi nell’uovo. non lo so perchè questo momento mi è rimasto nella testa, ricordo ancora perfettamente gli odori, i profumi, i sapori. se chiudo gli occhi e mi concentro sono lì, in quella grande cucina con la grande porta finestra che si affacciava sul terrazzo e poi sul giardino con il pesco fiorito. se chiudo gli occhi posso sentire ancora il calore che sprigionava dai bocconcini appena posati sulla carta gialla a asciugarsi dall’olio in eccesso. mia nonna friggeva e intanto mi parlava. mi raccontava di quando anche lei era bambina, di quando non c’era da mangiare, di quando non si poteva scegliere. “voi siete fortunati ma non lo sapete Sandrina mia, voi siete fortunati perchè non patirete mai la fame” io la guardavo e continuavo a mangiare. a mio babbo quel giorno non toccò un gran che di fritto, me lo ero allegramente sgranocchiato quasi tutto io, ma a vedere dalla loro espressione contenta (finalmente avevo mangiato senza essere spinta a forza) credo che non gliene importasse un fico di restare senza fritto! per questo, ancora oggi, il cervello è una delle cose che mi piace mangiare. fritto. solo con farina, olio evo e sale. e vi pregherei, o voi che non lo avete mai assaggiato, di fare uno sforzo e di provare. giusto per togliervi l’idea. a Firenze per fortuna la tradizione del quinto quarto è ancora bella vivida. nel centro potete trovare ancora gli ambulanti con i panini al lampredotto, con la trippa in umido, con lo zimino di lampredotto, con le coratelle e anche, a volte, con il cervello fritto. e il cervello fritto non poteva non essere una ricetta per il libro, La Toscana di Ruffino, che parla appunto di toscanitudine, di cibo da strada, di cucina nobile e di casa.  comunque cucina toscana.

 

cervello di manzo fritto

cervellofritto DSC_0937 lo dovete comprare fresco, dal macellaio, in bottega e non nei grandi supermercati. lo dovete lavare e poi sbollentare per pochi minuti in acqua calda, poi dovete togliere tutti i filini dalla superficie, dovete tagliarlo a pezzettini, asciugarlo, rotolarlo nella farina bianca e friggerlo in immersione  nell’olio di oliva, di quello buono. qualche minuto per lato e poi un po’ di sale e qualche spicchio di carciofo (sempre fritto magari però anche con l’uovo).

 

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cervello fritto DSC

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