guancia, come fosse trippa

Gogol Bordello, Wonderlust king
musica  “di pancia” adatta alla pietanza!

La cultura contadina, quella della povera gente era una cultura del risparnmio e del riciclo. Non si poteva buttare niente. E niente si buttava. Ogni cosa utilizzata al meglio, sfruttata per sfamare più bocche possibilI. Oggi siamo abituati alle eccellenze, andiamo a cercare le eccellenze: il pecorino deve essere così, il vino cosà, la carne cotà ….. e vai con le ricercatezze e le prelibatezze. Il contest di Insalata Mista, Quinto Quarto (R)Evolution in collaborazione con le Madeleines di Proust  mi è piaciuto subito per questo: usare le parti meno nobili della carne e rielaborare.

Fa parte della cultura gastronomica fiorentina usare tutte le parti interne della mucca, non si butta via nulla, pensate al lampredotto…..e allora,  allora guancia di manzo come se fosse trippa.
L’altro giorno ero a fare la spesa alla Coop con la mia mamma quando la vedo che si mette a frugare fra le frattaglie: trippa, lampredotto, coda, fegato ecc. ecc.. La vedo sorridere sotto i baffi e mi porge una confezione di guancia di manzo dicendomi:

questa la metti nel lesso e poi la togli di nascosto senza farti vedere da nessuno, il giorno dopo la rifai come se fosse trippa… sentirai che roba!

Siccome la Mara in cucina è una certezza non ho battuto ciglio e ho infilato nel carrello la guancia che ha un costo molto molto modico. E  seguendo gli ordini di mamma Mara faccio il bollito e poi tolgo di nascosto la guancia e la metto in frigorifero. Poi me la scordo. Ultimamente sono un po’ distratta per non dire peggio, diciamo che non mi scordo la testa perchè ce l’ho attaccata sul collo, altrimenti qualche mattina partirei anche senza…..
Due giorni dopo mi metto a rovistare nel frigo, dentro le ciotoline degli avanzi vari e trovo questo pezzo enorme di guancia. La faccio, stasera per cena, penso soddisfatta.

gli ingredienti:

600 gr. di guancia di manzo
aglio e prezzemolo
olio extra vergine di oliva
400 gr. pomodori pelati
sale, pepe e peperoncino
PANE – di quello buono

Prendo uno spicchio d’aglio e lo trito insieme a una bella manciata di prezzemolo, lo faccio sfrigolare nell’olio evo in una padellona e poi aggiungo la guancia (precedentemente sgrassata e tagliata a listarelle come fosse trippa – uno degli stomaci dell’animale in questione, la mucca, appunto ), faccio rosolare un po’ e poi aggiungo il pomodoro passato e una bella tazza di acqua. Sale e pepe e abbasso al minimo il fuoco, chiudo tutto con un coperchio e lascio sobbollire per una ventina di minuti abbondanti.

Un profumo, un profumo che non vi dico! 

Caspita, allora aveva ragione lei, penso, la Mara non sbaglia un colpo! Pensando che la carne fosse comunque un po’ grassina e che non sarebbe piaciuta un gran che ai miei che non amano le carni grasse faccio anche una bella insalta mista e una modesta frittata di patate.
Ebbene, la frittata di patate è rimasta lì, la guancia se la sono fumata in meno di 10 minuti con un bel po’ di pane!

Ecco, come mettere a cena 4 affamati con poca spesa e in poco tempo….
la ricetta va da
Insalata Mista  in collaborazione con le Madeleines di Proust  

baci e abbracci a tutti i passerotti che leggeranno!

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37 commenti

    1. bisogna ricominciare ad imparare l'arte del riuso e abbandonare l'arte dello spreco….buona settimana anche a te!

  1. Ecco un modo per far mangiare il bollito al mio giovanotto, un ottimo modo, grazie Sandra 🙂 e grazie alla Mara !

  2. Oh la trippa… la mia mamma la cucinava con un trito di aglio prezzemolo e rosmarino, senza pomodoro: non un piatto raffinato nè leggero, ma tanto, tanto gustoso.
    Claudette

  3. Grande la Mara che ne sa una più del diavolo e brava te che ti sei fidata!!!! Mi sa che è strabuona o sbaglio???? Un bacione

  4. come mi papperei la tua guancia,quella cucinata..:D
    l'altro giorno mia suocera,bravissima cuoca,ha fatto tenero di curata con le patate…niente altro che cosa di vitello…Sandrina,era di un buonoooo,ma di un buonoooo,solo a pensare ho l'acquolina…sono sicura della bontà e del profumo del tuo piatto,come dico sempre io le cose semplici e della tradizione sono le migliori…
    mo' spiegami una cosa,come fai a riuscirci sempre a farmi scrivere romanzi nel tuo blog????mahhhhh,mistero….

    1. e' perchè mi vuoi bene, per questo scrivi i romanzi nei commenti! ma a me mi piacciono un monte i tuoi romanzi! un abbraccio grosso!

  5. Un profumo…un profumo che si sente fin qua!!!
    Io sono rimasta ancora così, a non buttare mai via nulla. Proprio non ci riesco, è più forte di me.
    Un bacio Susina mia

  6. carissima, innanzitutto grazie per il contributo! e sono contenta che grazie a questo contest tu abbia seguito i consigli di mamma Mara e che anche tutti i componenti della tua famiglia abbiano apprezzato la guancia perchè è un boccone prelibato!
    bene!
    ciao
    Cristina

  7. Adoro queste ricette, davvero, così "rivoluzionarie" nella loro saggezza e modicità!
    Complimenti alla Mara e all'ubbidiente figlia, che con l'andar del tempo ha imparato che certe volte dar retta alla mamma conviene 🙂
    Un abbraccio grande Sandra!!! E buona giornata!

  8. Anch'io amo molto il "quinto quarto"…
    ma la guancia di manzo non l'ho mai provata!!!
    Mi piace molto….complimenti…

    Un abbraccio
    Monica

    (fotocibiamo)

  9. Bella la mia Sandra dalle tradizioni profumate belle toscane, come piace a me! Immagino il profumo uscire dalla pentola e spargersi in tutta la stanza! Non ho mai assaggiato la guancia ma mi hai fatto venire la curiosità…
    un baciottolo
    Berry

  10. Grandiosa la Mara.. veramente! 😀 Che piattino ne è uscito, complimenti!! 😀 Con questo freddo poi è un abbraccio saporito e confortante! Ti voglio bene, Sandrina. Tanto. Sei tu un bellissimo passerottino! 🙂 <3

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