Quando noi premiamo il bottone play, che cosa sentiamo?
La traduzione in musica delle particelle cosmiche. Le due sonde Voyager sono state lanciate nel 1977. Oggi sono ufficialmente in pensione, ma continuano a viaggiare nell’universo, raccogliendo dati e trasmettendoli alla Terra. Per risparmiare energia sono stati spenti molti dei loro strumenti, come le videocamere o le macchine fotografiche. I rilevatori di particelle cosmiche invece funzionano ancora e le batterie al plutonio dovrebbero mantenerli attivi per almeno altri vent’anni.
e ora passiamo dal sacro al profano…..
a me le frattaglie mi sono sempre piaciute.
che ci posso fare.
sempre.
non sono una schizzinosa, non penso che dentro quello che sto mangiando un tempo c’erano succhi gastrici, erba ruminata per non dire…. altro.
devo ammettere che ho qualche difficoltà a mangiare le rane o le lumache, ma per le frattaglie non ho nessuna remora: mando giù di tutto senza pensarci.
ma questo non vuol dire che non capisca chi proprio non ce la puo’ fare….
una delle mie frattaglie preferite è il lampredotto. senza dubbio. insieme alla trippa alla fiorentina e al cervello fritto.
ma voi sapete che cos’è il lampredotto? no? il lampredotto è l’abomaso del bovino, il quarto stomaco, la parte più bassa. c’è una parte magra, chiamata gala (come quella dei vestiti) e una parte grassa chiamata spannocchia, tutti nomi inventati dai fiorentini per riconoscere le varie parti.
a Firenze si parlava di trippe già dal 1400, e si raccontava di botteghe fumose in riva sull’Arno o di pesanti carretti di ambulanti che al grido di “trippe!!!!” aiutavano la fame primordiale dei poveri ad essere meno acuta. ci si potevano togliere le “grinze” dallo stomaco per qualche centesimo, si potevano mangiare proteine nobili a basso costo. si, perchè a quei tempi la parola fame era una cosa quotidiana e la risposta arrivava dagli scarti di lavorazione delle bestie, quelle parti che i signori non gradivano ma che invece riuscivano a riempire lo stomaco con pochi soldi alla popolazione meno abbiente.
ma a Firenze il trippaio è rimasta un’istituzione.
adesso ci sono le moderne versioni dei carretti, chioschi con tutti i comfort per il trasporto e il servizio della tanto amata frattaglia dei fiorentini.
adesso nei banchi dei trippai, sparsi in vari punti strategici di Firenze, si trovano diverse versioni di lampredotto: in inzimino, con bietole e spinaci, con le patate, con i piselli, con salsa verde e la salsa piccante, all’uccelletto con i fagioli e il pomodoro, ma, il vero lampredotto è, indubbiamente e insindacabilmente lui, il panino croccante bagnato nel brodo e farcito con gala e spannocchia, sale e abbondante pepe.
e lo mangi in piedi, davanti al trippaio che ti guarda e pende dalle tue labbra, o meglio dai tuoi occhi perchè le tue labbra sono occupate a mordere, addentare, assaggiare e assaporare tanta grazia divina.
e se ti cola il rivolo di sugo dall’angolo della bocca non importa, lo fermerai con un tovagliolo e ricomincerai a deliziarti del tuo panino, caldo, profumato, peposo ed incredibilmente buono. e dopo? un buon bicchiere di chianti, rosso, robusto.
fatevelo dire dalle bloggalline: anno scorso quando ci siamo ritrovate a Firenze una parte di noi ha pranzano con il lampredotto, in piazza del Porcellino, se lo ricorderà bene lo Zio Piero, unico gallo nel pollaio.
tutto questo per dire che a Firenze il panino con il lampredotto è un’istituzione, una cosa normale, vera, reale.
da noi in tutti i supermercati si trova normalmente il lampredotto a un costo bassissimo.
e la preparazione del piatto è la cosa più semplice del mondo, deve solo bollire e bollire e bollire e bollire!
28 commenti
Io sono una appassionata di trippa e lampredotto e da vera fiorentina quando vengo a Firenze un salto dal trippa io lo faccio 😉
Il tuo lampredotto parla da solo cara Sandra ….grazie
Davvero , concordo con Mari!!! La tua descrizione è talmente coinvolgente che mi hai fatto venire l'acquolina in bocca!!!! Brava Sandra!!!!!
Incredibile! Hai descritto talmente bene il morso del panino con sugo che cola che mi hai fatto venire voglia di assaggiare il lampredotto (cosa che non ho mai fatto) e se mai lo farò un giorno vorrei tanto che sia proprio come questo che hai fatto tu 🙂 Un bacione!
…è che essendo golosa…. io mentre lo scrivevo me lo sentivo in bocca! ah ah ah! ciao Mari!!!!
questo è il post che aspettavo.
E lo aspettavo proprio da te.
Chissà perchè…;-)
Pura poesia, sandra…
non avevo scelta Alessandra, quando il sangue chiama bisogna rispondere, se avessi fatto un post meno fiorentino mi sarei sentita in colpa!
grazie WonderWomen!
Anche io mangio tutto e non mi faccio mai problemi. Pensa che da bambina non mangiavo ne frattaglie (solo la trippa è sempre stata il mio piatto preferito) e i carciofi, ma se ero invitata mangiavo tutto e facevo mille complimenti…quindi, sotto sotto, magari mi piacevano già all'epoca! 😛
Il lampredotto ammetto che mi manca, non l'ho mai assaggiato e urge assolutamente rimediare. Il problema sarà trovare un macellaio di fiducia qui da me…
bisogna rimediare subito tesoro, non ti puoi perdere il lampredotto!
Anche io amo tutte le frattaglie (tranne il cervello, ma è una questione di consistenza, più che di gusto).. ma non ho mai assaggiato il lampredotto, ed è il mio rimpianto fiorentino più grande, quello di non essere riuscita ad assaggiare quel panino là, che oggi mi gusto (virtualmente) alla stra-grande, grazie al tuo post!
e invece il cervello è uno dei miei preferiti… fritto… ma non si trova quasi più nemmeno nelle piccole macellerie!
baci baci!
Sandra, hai tutta la mia stima perché ti piacciono le frattaglie (e non siamo tantissime) e perché hai pubblicato questa ricetta di cui sicuramente farò tesoro.
Ciao!
Silvia, la ricetta è semplicissima come vedi ma l'effetto…. per chi ama le frattaglie… stupendo!
da provare anche il risotto con il lampredotto, da provare!
un abbraccio
E' sempre buono, checchè se ne dica! Il più buono? Un trippaio con il barroccino alla fiera di S. Giuseppe a La Spezia, che abbonda con il piccante!! :)))
Abbraccioni!!!
io sono per il trippaio davanti all'Oviesse in piazza Beccaria….. troppo buona la salsa verde!!!
Il lampredotto é una religione a Firenze e sta vivendo grande auge, adoro il tuo panino. Bel post, complimenti!! Cristina
grazie Cristina!
Buongiorno Sandra!!io invece sono una di quelle che con le frattaglie ha un problema di ordinaria antipatia, ci ho provato più volte ad avvicinarmi ma con scarsi risultati 🙁 Eppure il lampredotto è una di quelle cose che prima o poi so che dovrò assaggiare…fosse almeno per rendere giustizia alle origini fiorentine del mio babbo! E devo dire che da brava esteta che mangia con gli occhi le tue bellissime foto mi hanno incuriosito… e poi che dire la storia del cibo si legge sempre con piacere! Complimenti e Buona giornata
Sara
Sara, il lampredotto si, lo devi assaggiare anche perchè non ha un saporaccio forte, è delicato e soffice….. provare, provare prima di scartare e se poi proprio non ti piace, va bene, non lo mangerai!!!
un abbraccio!!!
Quanto mi piace questo post! Ci hai fatto dono di un tesoro, come sono tesoro tutte le ricette tipiche delle nostre regioni raccontate da chi le conosce bene. I piatti semplici rendono grande la nostra gastronomia: le cotture lente, il pane inzuppato nel brodo (che, come posso vedere da questa sfida, ritorna in altri piatti), le salse semplici e saporite…piatti a bassissimo costo, che appagano il palato (e nel tuo caso anche la vista!). Sai che il panino con il lampredotto non l'ho mai mangiato?? Non mi partire con un "buhhhhh" e uno spernacchio…è che non è capitato: ma a Firenze per fortuna ci si torna ogni tanto e la prossima volta non mancherò! Grazie…un abbraccio cri
il banchetto in piazza del Porcellino, così mentre mangi il panino dai una toccatina al naso del cinghiale che porta fortuna e quella serve sempre!!!!! grazie a te che questo mese ci fai divertire!!!!
un abbraccio!
Anche io mangio praticamente tutto ma ecco, frattaglie e interiora mi inquietano un po'… forse mi ha segnato il ricordo di un fegato mangiato da bambina e da allora brrrr… 🙂 Ma è la seconda ricetta di questo cibo che vedo in due giorni, la curiosità di ritentare un assaggio mi sta venendo!
Dato che le feste sono passate, ti faccio i miei auguri post Pasqua, altrettanto importanti… 😀
auguri anche a te Francesca e se ce la fai prova ad assaggiare il lampredotto, magari davanti a un banchetto a Firenze, in piedi e con il sugo che ti cola …. perchè il lampredotto è così che si mangia!!!
un abbraccio!
Adoro il lampredotto e in generale adoro le frattaglie 🙂
Un bacione e buona Pasquetta 🙂
buon 25 aprile tesoro!
Io sono un'altra che mangia di tutto un po'.. anche se il sapore del fegato lo preferisco mascherato da un po' di aromi.. il lampredotto l'ho assaggiato e non mi dispiaceva, mi sa che c'eri anche tu quel giorno! Buona Pasqua in ritardo cara e buona Pasquetta!
:*
il lampredotto è il lampredotto!!!!
ovvia provare a farlo qui si prova, ma di sicuro te tu mi ci porti a mangiarlo insieme in piazza del Porcellino!
ecco, sarebbe proprio proprio il panino col lampredotto più buono del mondo… in compagnia!