assolutamente da ascoltare
madre, ancora un altro pane? (bradipo)
si caro, ancora un altro pane (madre)
lasciala fare Lorenzo: Sandra, vai avanti, io assaggio volentieri (ragazza del bradipo)
ma si diventa 300 kg con tutta questa farina! (bradipo)
ma questo è speciale, è con il grano arso e il bulgur dentro! (madre)
si si, i tuoi sono tutti speciali…. purtroppo! (bradipo)
sono fissata?
si, ci sta, sono fissata con i lieviti.
ma che vi devo dire, a me piace impastare.
e con questo mi sono divertita.
sono partita dicendo che avrei seguito tutte le regole: doppio rinfresco, autolisi, pesare le farine e l’acqua, fare tutte le pieghe giuste, pensare alla forma….. e poi? poi quando mi metto ad impastare non esiste, perdo il lume della ragione, mi lascio andare alle improvvisazioni.
pane con farina di grano arso e bulgur
il bulgur lo adoro
la farina di grano arso è una cosa a cui non so resistere
il pane è la mia fissazione….
ho adoperato 270 g. di licoli in seconda lievitazione, setacciato circa 1.3 kg di farine (400 g. Grande Prato, 100 g. grano arso Molino Rossetto, 200 g. farina integrale macinata a pietra, 400 g. farina di farro integrale macinata a pietra, 200 g. semola di grano duro rimacinata), un giro abbondante di olio extra vergine di oliva, acqua q.b. (credo siano 150/160 cl., credo, voi usatene quanta vi richiede la farina)
ho setacciato le farine per unirle, ho aggiunto l’acqua e fatto un impasto veloce che ho lasciato a riposare fino a che non ho avuto il lievito in seconda lievitazione pronta (2/3 ore circa).
ho aggiunto il lievito (li.co.li) all’impasto di acqua e farina, l’olio e un paio di manciate di bulgur che avevo messo in ammollo in acqua fredda 2 ore prima e ho cominciato ad impastare aggiungendo ancora acqua. l’impasto deve essere morbido, morbidissimo, appiccicoso, poco maneggevole e dovete far fatica a staccarlo dal piano di lavoro: piano piano, massaggiandolo, comincerà ad essere più ragionevole. ecco, allora cominciate con la S & F e sbatacchiatelo sul tavolo.
ho fatto le pieghe, svariate pieghe, ci ho parlato, l’ho accarezzato e alla fine mi sono decisa a staccarmi da lui per metterlo nel cestino per la lievitazione….. è stata dura ma ce l’ho fatta, mi sono separata da lui.
l’ho lasciato lievitare per 6 ore circa, almeno fino al raddoppio, l’ho preso e l’ho rilavorato “stringendolo” e arrotondandolo e poi l’ho messo a lievitare appoggiato su un canovaccio dentro a un cestino. in forno, spento, con la luce accesa e una bella ciotola di acqua calda per aiutare la lievitazione. 2 ore ed era bello pimpante e pronto per la cottura. ho inciso con un coltello, spolverato di farina e messo a cuocere.
220°C per i primi 10 minuti, 180°C per 35 minuti, altri 15 minuti con il forno fessurato.
il pane è fatto di acqua e farina, semplicemente, e quindi tutto dipende dalla qualità delle farine che userete. questo non lo dimenticate mai.
una delle cose belle del vivere in campagna sono i fiori: questi sono semplicissimi fiori di campo, quelli infestanti ma così belli e irriverenti con i colori così vivaci che hanno colorato la mia giornata
con questa ricetta partecipo alla raccolta di Panissimo
ideata da Sandra e Barbara questo mese ospitata da
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