musica per l’impasto
io me le ricordo. mi ricordo le discussioni a tavola all’ora di cena con la pioggerellina pungente di novembre e le nebbioline. perchè a casa mia, L’OLIO, poteva essere solo di quello buono, cioè extra vergine di oliva.
mi ricordo la Sandra piccina con le gambette che dondolavano sotto la sedia perchè ancora non toccavano terra e le discussioni interminabili a cena fra la mia mamma e la mia nonna. e mi ricordo gli sguardi e i sorrisi complici miei e del mio babbo mentre le sentivamo discutere animatamente.
andiamo a prenderlo alla fattoria di Altomena …diceva la nonna.
mamma, rispondeva la mia mamma, le fattorie non frangono più da sole, portano tutto al frantoio.
a quale frantonio Mara?
a quello del Carbonile mamma!
li conosco, sono brave persone, andiamo a prenderlo da loro ma chiediamo quello di Altomena.
come fosse stato facile andare a un frantoio e chiedere l’olio di una specifica fattoria. e poi
e non portate a casa la morchia, mi raccomando Mara: deve essere verde, limpido e pizzichino.
perchè mia nonna era passata attraverso le grandi guerre e aveva fatto la fame, quella vera. ma l’olio doveva essere olio, di quello buono e basta. non esisteva l’olio di oliva, no, ci voleva l’extra vergine, solo e soltanto l’extra vergine. e poi c’era il rito dell’assaggio. si faceva il pane,
quello brutto magari, mezzo integrale e si affettava, si metteva nel piatto con un po’ di sale e poi si versava sopra l’olio a filo: piano, per guardarlo scendere e per sentire il profumo. e poi l’assaggio e il verdetto:
buono, speciale.
diceva la nonna, e si poteva tirare un sospiro di sollievo perchè anche per quell’anno l’olio “bono” non ce lo toglieva nessuno.
ho conosciuto solo lei di nonna e ho avuto la fortuna di farla diventare anche bisnonna. poi se n’è andata all’improvviso. vorrei essermi comportata meglio con lei, vorrei averla ascoltata di più ma quando si è giovani non si ha tempo per ascoltare. però mi ha insegnato tante cose, lei con le sue parole inglesi pronunciate all’italiana (
perchè tuo nonno era un bell’uomo sai, assomigliava tutto a CARCLABLE !!! traduzione:
clark gable ), le sue risate cristalline, le sue fissazioni e soprattuto il suo amore per me. quindi capirete del perchè della mia mia fissazione per l’olio: in casa mia si usa solo ed esclusivamente OLIO EXTRA VERGINE DI OLIVA.
piccoli strudel all’olio extra vergine di oliva con peperoni e semi di papavero
ingredienti x 6 piccoli strudel
per la pasta strudel
100 g. farina tipo 0
100 g. di farina di farro
100 g. farina integrale macinata a pietra
acqua calda q.b.
un pizzico di sale
olio extra vergine di oliva q.b. abbondante
setacciate le farine e mischiatele, aggiungete il sale. piano piano
cominciate con l’acqua e un filo d’olio, impastate continuando così con
acqua e olio fino a che non avrete una bella pasta compatta e elastica.
lavoratela con amore ed energia per almeno una decina di minuti. non so dirvi le dosi precise dell’olio e dell’acqua, io mi lascio trasportare dall’impasto e decido sul momento se e cosa aggiungere: diciamo 3 parti di acqua e una di olio più o meno.
lasciate riposare la pasta sulla spianatoia coperta con una boule di vetro mentre pensate al ripieno.
per il ripieno
due patate nuove medie
1 peperone rosso grosso
1 cipolla fresca di tropea
1 spicchietto d’aglio fresco
1 carota
1 costa di sedano
1 manciata di piselli
1 manciata di pinoli
peperoncino fresco
basilico, origano, timo e santoreggia freschi
(altrimenti secchi va bene lo stesso)
sale
olio extra vergine di oliva
semi di papavero
cominciate con il lavare e sbucciare tutte le verdure e a tagliarle in piccoli cubettini.
in una grossa padella mettete l’olio e cominciate a soffriggere, a fuoco bassissimo, la cipolla e l’aglio. aggiungete in ordine la carota, il sedano, il peperoncino a piacere, i piselli e infine il peperone rosso. fate cuocere dolcemente fino a che le patate non saranno cotte. naturalmente aggiustate di sale e aiutate la cottura aggiungendo piano piano un filino d’acqua. a cottura ferma aggiungete i pinoli e le erbe aromatiche sminuzzate grossolanamente con le mani e lasciate. riposare due minuti con le verdure.
adesso potete armarvi di santa pazienza e cominciare a tirare la sfoglia. la pasta deve essere sottile come un velo di cipolla (avrebbe sempre detto la mia nonna). tagliatela in quattro parti o se volete dividetela prima di stenderla. non dimenticate di infarinare sempre la spianatoia, la pasta e anche il mattarello per evitare che la pasta si attacchi e si rompa.
una volta che avete trovato la giusta dimensione e la forma desiderata disponete il ripieno e ripiegate gli strudel. io ho fatto un quadrato e ho messo il ripieno nel centro, ripiegando gli angoli a busta e sovrapponendoli. spennellata la pasta via via che la sovrapponete con un’emulsione di olio (evo) e acqua per far aderire meglio e per far prendere quel bel colore dorato in cottura. spolverate con i semi di papavero e cuocere nel forno ventilato per 15/20 minuti, a seconda della grandezza, a 180°.
ringrazio la fourious girl sedicenne che ha fotografato con amore questi miei piccoli strudel e che mi sopporta e mi sorregge essendo una figlia quasi perfetta
33 commenti
strudellini fantastici Sandra, che voglia!!!!!
anche io ormai sono in fissa con l'olio di oliva, e anche con gli oli aromatizzati, li metto dappertutto sostituendo così il burro…questi strudel sono proprio invitanti, un abbraccio SILVIA
che bello….io amo l'olio extravergine d'oliva però capisci a me…io mi sono formata da sola….nessuno mi ha spiegato come deve essere, come deve profumare…un po' ti invidio te bambina e le gambe a penzoloni ad assorbire queste lezioni! Ti rubo lo strudelino…buono!!!!
Anche noi abbiamo la tradizione dell'olio buono, anche perchè abbiamo gli alberi di ulivo e l'olio utilizzato è sempre stato il nostro!
Piccoli ma grandi i tuoi strudel!
Un bacione cara! 🙂
Condivido a pieno Sandra, l'olio deve essere solo quello buono.Ancora oggi mi piace gustarlo a crudo sul pane, una cosa semplice ma di una bontà unica.
E che strudel FAVOLOSI
Buona Domenica
Sandra solo tu sai creare tali meraviglie!!
quel ripieno è un racconto d'estate presentato in modo incantevole
baciiii
Cara Sandra, che bontà!
Un ripieno goloso e mooolto appetitoso! ;-D
Ah, che invidia, quassù da me non c'è niente di buono, ormai non ci sono quasi più neanche i pesci nel lago 🙁
La Gine ♥ dalle un bacio ♥ quanto vorrei farla conoscere alla mia tatina Spery! E poi lo sai dell'olio, che te lo dicoaffà, un giorno quando verrai da me te ne farò regalare un po' da babbo (è tirchio da morire con il suo ORO…e poi i tuoi racconti valgono così tanto, mi aprono tutti i ricettori d'ammmore e …ti voglio bene.
Tua Berry
Sandrì, io sono tra quelle pochissime fortunate che può gustare il proprio olio… I miei genitori in Romagna hanno un campetto di ulivi, non sono tanti, ma l'olio che ne ricaviamo ci basta per l'inverno (oddio, ogni tanto mio padre ci allunga qualche tanica in più perchè noi ne consumiamo parecchio!)… Non c'è paragone! Un bascione a te e alla furious!!
Presente! Siamo quelli di solo olio extra vergine!!! Induscutibile, insostituibile. Lo produciamo e siamo fortunati: lo chiamiamo il nostro oro.
È una festa tutti gli anni, raccogliere le olive a mano.
Come mi commuove leggerti..
E lo strudel coi peperoni? Io ne sento il sapore…chissà che meraviglia!
Un abbraccio susina mia, e viva le nostre fissazioni!
anche io, da calabrese, sono cresciuta con la cultura dell'olio ectravergine, quello che faceva mia nonna…BELLISSIMI i tuoi strudelini, io coi peperoni ci farei colazione!
Sandra, mi hai commossa con i tuoi ricordi.
Non ho mai conosciuto la mia nonna materna e pure mia mamma la vide per pochi anni, erano tempi duri nel 1939..
Sebbene adori le olive, l'olio d'oliva non lo uso esclusivamente. Dipende dalle preparazioni, e la cucina meno mediterranea.
Mi siedo virtualmente al tuo tavolo, assaggio uno dei tuoi deliziosi strudel ai peperoni, e ci facciamo una chiacchierata, ti va?
bacioni
Dany
La mia nonna materna (anch'io sono riuscita a farla diventare bisnonna, ma non a far diventare nonna la mia mamma) usava più il burro dell'olio, ma aveva anche lei una fissazione per CRAGRABRE (altra libera traduzione di Clark Gable).
Claudette
Ci sono dei discorsi che non si dimenticano!!!! Io non dimenticherò facilmente questi strudel, veramente eccezionali. Bravissima.
Questi sono ipersfiziosi!!
scritto e fotografato benissimo.
ottima l'idea dello strudel salato… un'ottima cena vegetariana, da provare
ma allora la figlia fotografa lei adesso? falle i complimenti
lei è la vera artista fotografa, ha un occhio proprio particolare, vero?
oh Sandrina son meravigliosi ma chiamali cartoccini, o bustine perchè strudel è la traduzione di vortice, rotolo e quelli son imbustati e non arrotolati :d
sarò una scassa cabasisi o no?
lo che strudel vuol dire vortice, arrotolato o roba del genere ma se lo chiamo cartoccio mi passa tutta la poesia: me la concedi una licenza poetica?
scassa cabasisi? no, a me mi piaci così!
Meravigliosi questi strudel!!! Anche io adoro l'olio di oliva e sono molto esigente al riguardo. La qualità non accetta compromessi!!
Me ne porti uno???? Guarda che ti ho presa in parola, ho pubblicato su panissimo e ho dato via al contest, adesso ti tocca partecipare!!!!!!
Il rito dell'assaggio dell'olio nuovo è sacro persino oggi a casa mia sandrina, quindi capirai quanto ti capisco….quelli sono momenti unici, storici, carichi di significato, di amore, di ricordi!!!
Un altro strudel da provare per me, e scusaaaaaa 🙂
Baci!!!!
Anche io sono cresciuta con l'olio extra vergine di oliva quella buono.
Quando posso preferisco sempre utilizzare l'olio extra vergine di oliva come condimento. Poi adoro pane olio e sale, per me la miglior merenda.
Quindi non posso che apprezzare il tuo struded; il ripieno mi piace molto.
Cara Sandrina come ti capisco..a casa mia stessa storia ma noi abbiamo sempre avuto la fortuna che l'uliveto del nonno (adesso di mio zio) ci ha regalato sempre il miglio olio che un essere umano possa desiderare ^_^
I ricordi ci fortificano e ci aiutano a vivere meglio di presente e il futuro..tienili stretti e non rimpiangere niente!
Buonissimi i tuoi fagottini…assolutamente da provare!
Buona giornata tesoro <3
la zia Consu
L'olio, quello buono, è anche nei miei ricordi d'infanzia..abbiamo sempre avuto alberi d'ulivo, e allora, dopo la raccolta, si andava con il nonno Ciccio in frantoio…e si seguiva con lo sguardo attento tutta la lavorazione delle olive, fino a quando quel liquido prezioso cominciava a sgorgare, e a riempire i nostri recipienti..la prova dell'assaggio con il pane caldo appena sfornato, non ce la toglieva nessuno..
Che buoni i tuoi strudel..da provare 🙂
Un abbraccio e buon pomeriggio 🙂
aaaahhh, l'olio che scende liquido e corposo, verde e meravigliosamente profumato!! che gioia per gli occhi e per il palato!
grazie cara, buona settimana nuova!
Grandee!! Il nonno doveva essere un gran bell'omo: Clarclable…aiuto non riesco neanche a pronunciarlo…pensa che mio nonno voleva fare l'attore!!! HAHAHHA
E comunque la nonna aveva ragione: l'olio è troppo importante nella cucina e non bisogna mai accontentarsi di uno scadente!
Mi piace il tuo strudel preparato con la farina integrale con questo ripieno tutto verduroso!
grazie tesoro!!!
quello che vediamo e sentiamo da piccole ci resta ne cuore………io quando posso uso il burro come la mia nonna:-) ma in questi strudel deliziosi sicuramente ci va un buon olio!
è questione di dna!!!
piccolo grande strudel…
whao!!!