ascoltate con me
freedom, Pharrel Williams
ma anche
Ivano Fossati, il talento delle donne
ci sono giorni speciali, che pur nella loro preoccupata inquietudine riescono a farti sentire viva.
ricordare insieme momenti vissuti, momenti felici, parlare di cose normali e non di problemi, sviscerare pensieri così antichi e sedimentati che sono diventati parte di te. e riuscire a capire, dopo mesi di ricerca infruttuosa, il sentimento che provi, la natura del sentimento che senti.
riuscire a capire che non è scindibile da te, che non sarà mai scindibile da te.
mai.
che è viscerale, radicato, attaccato con misteriosi filamenti al tuo intestino, al tuo utero, al tuo stomaco, al tuo cuore. e i filamenti arrivano fino al cervello e lo avviluppano creando una specie di simbiosi inscindibile.
che quel sentimento è diventato te. atavico, antico, selvaggio, insediato nel tuo dna, con la consapevolezza che sarà sempre così anche se non potrà essere insieme. non importa, come dice l’anonimo dei famosi baci da mangiare “meglio aver amato e aver perduto che non aver mai amato”.
è un peccato avere la consapevolezza di una cosa del genere e non poterla vivere.
ma non si possono fermare le cose nel tempo e nello spazio, è solo la nostra illusione, la nostra solita illusione di misurare tutto, di controllare tutto. esiste solo adesso, ieri non c’è più e non tornerà, domani è troppo lontano.
come acqua che scorre, mai uguale ma sempre in movimento, ci portiamo dietro attimi di eternità, polvere di stelle, strisce di sole e non ce ne accorgiamo nemmeno.
è risaputo che io non amo il petto di pollo. sono per la carne con l’osso io, di quella che bisogna faticare per mangiare, la trovo più saporita e di consistenza diversa dal petto che spesso mi risulta filoso. ma qui mi sono ricreduta. davvero.
di solito vado sugli straccetti, sui bocconcini e con i rotolini di petto di pollo, questa volta ho avuto questa brillante idea: farcire il petto come se fossero tasche. il risultato è che in cottura il pollo non diventa “stopposo”, rimane invece morbido, tenero e profumato sia all’interno che all’esterno.
con il ripieno vi potete sbizzarrire, potete andare oltre ogno immaginazione..
io ho usato ‘nduja, pecorino, mele e cavolo verza
cipolla e pomodorini per il fondo, un buon vino per aromatizzare
tagliate il petto di pollo a metà, togliete il filetto
aprite in tre parti il petto e farcitelo a piacere: le mele tagliate a lamelle lo rendono ancora più tenero, il cavolo verza invece rimane croccante, la ‘nduja gli dà quella spinta piccante, il pecorino….. il cacio ci sta sempre bene!
chiudete a tasca con degli stuzzicadenti
fate un bel fondo di cipolla rossa o bianca affettata non tanto sottilmente e rosolatela in olio evo, aggiungete i pomodorini tagliati a metà o in 4 parti, aggiungete le tasche e rosolatele da entrambe le parti.
sfumate con un bel bicchiere di bianco, buono, coprite e lasciate cuocere per pochi minuti
avevte risolto per la cena!