Treccia di grano arso con bietole e uvetta
io e il grano arso abbiamo una grande passione.
trovo la farina, quella farina grossa e grigia appassionante.
quando la miscelo insieme alle altre farine, a volte così candine e sottili mi sembra di poter fare disegni come per fare un mandala. e mi perdo nelle spirali che il mestolo traccia dentro il cesto per mischiare e poi setaccio e tutto diventa meno bianco e più grigio.
non ho mai amato il grigio in vita mia, per me le cose sono bianche o nere, non esistono le vie di mezzo. e invece? invece questo grigio mi ha proprio conquistato.
la prossima volta ci faccio un dolce, ho deciso.
ma per questa volta dovrete accontentarvi di una treccia, una semplice treccia di pane con farina di grano arso.
logicamente questo pane è la nostra Maria Teresa nazionale, per DEGUSTIBUS ITINERA e per la nostra #22 edizione di Panissimo, raccolta mensile organizzata da me e da Barbara, Bread & Companatico. vi invito a visitare la pagina della raccolta ci sono già un sacco di ricette da leccarsi i baffi!!!
Treccia di grano arso, bietola e uvetta
ingredienti
per il pane
200 g. licoli rinfrescato 3 volte
300 g. farina tipo 1
100 g. farina di semola rimacinata
50 g. farina di grano arso
150/180 g. di acqua
dipende dal quando assorbono le vostre farine
semi di sesamo
olio extra vergine di oliva per spennellare
per il ripieno
una paio di “palline” di bietola lessa ripassata
in padella con olio e cipolla bianca
olive verdi senza nocciolo
1 fetta spessa di grouvier o formaggio similare
capperi, pomodori secchi, uvetta sultanina
peperoncino fresco
nella planetaria sciogliete il licoli con l’acqua, aggiungete
gratatamente le farine setacciante insieme,
un filo d’olio e incordate il tutto
aumentando gradatamente la velocità.
una volta che l’impasto è bello teso
fatevi un po’ di muscoli:
qualche colpo di S&F, almeno un centinaio
(? altro che palestra!)
e mettete l’impasto a lievitare al calduccio
nel forno con la luce accesa.
il mio è triplicato nel giro di 4 ore
dividete in tre l’impasto sgonfiato.
formate tre strisce e distentetele per disporci sopra il
“materiale” da ripieno:
prima le bietoline saltate, poi i capperi, poi i
pomodorini, il formaggio e l’uvetta, le olive:
disponete tutto ordinatamente e chiudete la striscia.
adesso con tre strisce fate la treccia.
mettetela a lievitare sulla placca del forno,
sempre con la luce accesa,
e lasciatelo a riprendersi.
un ora e 1/2 puo’ bastare.
scaldate il forno e spennellate il sopra della treccia
con una emulsione di acqua e olio evo.
spargete abbondanti semi di sesamo sulla superficie e cuocete.
10 minuti a 250°C con acqua sul fondo,
35′ a 200°C e altri 10′ con il forno fessurato.
27 commenti
E' golosa meravigliosa e cicciosa questa treccia! super buona!!
brava Sandra che ci delizi sempre con queste idee originali!
un bacione
Favolosa e goduriosa! Complimentiiii cara Sandrina! Quanto sei brava <3
Ti abbraccio
ciaooo
grazi Brunina, un abbraccio anche a te, stretto stretto!
E questa rientra in una di quelle meraviglie che devi farmi assaggiare!!! Ti preghissimo ora non puoi dirmi di no!!!
^_^
segno la ricetta allora!!
Favolosa!! Brava!!
grazie Silvia!
Ma cos'è questo capolavoro?? Bravissima come sempre Sandra. Baci baci!
solo uno dei miei esperimenti!
ha ha ha!
un abbraccio
Che meraviglia questo pane e che bella descrizione delle farine che hai fatto …. anch'io mi perdo a toccare la farina, per questo non mi sono mai convertita al robottino (anche se so …sarebbe comodissimo), non potrei rinunciare al piacere di sentir mescolare, crescere l'impasto tra le mani! Un bacione
io ho anche l'impastatrice ma il più delle volte vado a mano, mi piace troppo e mi rilassa.
ma per gli impasti pesanti….
un abbraccio Claudia
Ciao! silvia adora questa farina così amarognola! il tuo ripieno con bieta, uvetta e pomodori secchi lo vediamo bene come gioco di sapori all'interno di una pasta lievitata e saporita.
Insomma, con poco ci hai convinto a provarlo 🙂
la prossima mossa è farci un dolce, ma non credo che tarderò molto a provare!
un abbraccio
Una vera meraviglia Sandra, mi hai lasciato senza parole e con la bavetta…
buona serata
Manu
grazie Manu!
Se ti piace questa farina grigia forse capirai che nella vita non c'è solo il bianco e il nero, ma anche una grandissima gradazione di grigi e tanti, tanti colori! A parte le battute, questa treccia mi sembra molto buona, anche se forse io non la mangerei per la farcitura con la bietola che amo poco! Un abbraccio
i colori li ho sempre visti sai Andrea, sono le emozioni che per me sono totali, o si o no. ma crescendo si imparano a vedere anche le sfumature del grigio, ci si ammorbidisce, si capisce che nella vita bisogna dare opportunità e cercare di non essere troppo rigidi.
ti posso assicurare che in questa treccia ti sarebbe piaciuta anche la bietola!
prenoto una treccia di grano arso per la prossima cena, ma tu manichea? ma corri vallà
te la porto su quando veniamo? guarda che lo faccio, lo sai che ne sono capace!
Non sai quanto vorrei trovare la farina di grano arso: mia sorella mi ha portato dalla Puglia una confezione di pasta di semola con una percentuale di grano arso e da allora non faccio che desiderare la farina, con quel gusto affumicato che amo tanto, ma qui non riesco a trovarla da nessuna parte. Mi consolo immaginando il sapore di questa treccia meravigliosa.
Un abbraccio
Giulia, io davvero l'ho trovata alla Coop e comunque online la trovi di sicuro!
accontentarci?! è una ricetta meravigliosa!!
il grano arso l'ho preso qualche mese fa in salento
e ancora non avevo trovato la giusta ispirazione per provarlo
e sei arrivata tu!
pensa che ho anche le verdure ripassate 🙂 e l'aggiunta dell'uvetta mi piace moltissimo!
farò qualche modifica non avendo licoli a portata di mano…ma di sicuro infornerò molto presto 😉
basta un po' di lievito di birra se non hai il licoli Chiara!
io trovo il grano arso al supermercato…. roba da chiodi!!!!
un abbraccio e grazie per tutto!
Ma che goduria questa minestra condita in crosta di grano arso!!! Fenomenale Sandra, a quest'ora sarei capace di mordere lo schermo!!!
Grazie per l'inserimento, i tuoi articoli sono una favola, per ciò che scrivi, per ciò che cucini <3
Bacissimi
Maria Teresa
ma che bel complimento Maria Teresa! un abbraccio grosso
E' proprio vero che tu e il pane siete una cosa sola: ma tu guarda che riesci a tirarci fuori… Brava brava brava la mia tesora ♥
troppo buona bionda!