Le persone più sveglie che conosco sognano di continuo.
Le persone più sane che conosco fanno cose assurde, avventate, senza senso.
Le più intelligenti parlano parlano che le capiscono i bambini, le più forti è un sussurro la loro voce, e le più serie ridono, ridono sempre.
Le più giuste hanno fatto errori che non si aggiustano, e le più vive, sono morte tante volte: e ogni volta, poi, di nuovo, di nuovo sono nate –
L’arte di Sbagliare alla grande – Enrico Galiano
e così siamo entrati nell’Inverno, abbiamo avuto anche il nostro solstizio, la luna piena ci ha regalato la sua luce, il mondo rinasce.
da qui si riparte, si rinasce, si germoglia, si lasciano sbocciare i semi che abbiamo piantato dentro di noi e che inevitabilmente troveranno la sua strada.
quella luce è latente dentro di me, non la vedo come la vedevo sempre. è come una candela che si affievolisce invece di brillare di più.
ho bisogno di trovarla, l’ho nascosta bene dentro, ma l’ho nascosta e custodita così bene che adesso mi sfugge il suo luogo.
è come se avessi bisogno di isolarmi, di stare da sola con me, di coccolarmi e di amarmi per conto mio, lontano dal mondo degli uomini. come se fossi diventata insofferente alle persone, a tutte le persone e mi sento quasi in colpa perchè non riesco a ridere insieme a loro, a interagire come ho sempre saputo fare.
il solito guerriero dentro di me come sempre mi sprona, me lo dice che non mi farà mollare, mai. ma è così difficile. adesso è più facile stare con me, fare le cose che mi danno un po’ di sollievo, leggere e pensare, sognare e dormire. sono stanca di fare finta, di indossare il solito sorriso che non arriva più agli occhi, si ferma molto prima.
e lo notano anche gli altri, “non sei la solita, che succede?”
non lo so che succede, niente di eclatante, niente di evidente, niente di quantificabile se non le solite beghe quotidiane (per fortuna bisogna aggiungerei).
e non è neanche tristezza o malinconia, nè rabbia. è solo questa insofferenza che non trova un punto di arrivo, non vede la fiamma dentro il buio.
è come se la vita mi sfuggisse fra le mani, se sentissi di avere un tempo limitato e invece di approfittarne, di vivere ogni secondo io fuggissi dentro, al centro della terra, infilata fra la rete di micelio della condivisione della grande madre e me ne stessi a guardare cosa succede come una spettatrice. è questo lasciarsi cullare da qualcosa più grande di te di cui senti di far parte e interagire al minimo.
dopo anni di inerzia quest’anno ho fatto anche i regalini di Natale alle mie persone: piccoli alberi acquerellati, pochi minuti del mio tempo insomma con qualche parola scritta dietro. ma erano anni che non riprendevo in mano i pennelli e mi è parsa tanta roba, spero che quegli scarabocchi saranno accettati per quello che sono, solo qualche minuto di pensieri sciolti.
che il sole sia con noi.
meno male che ancora cucino, mi piace ancora stegamare e ogni tanto ci riesco.
questa torta salata per esempio la potete provare.
Focaccia soffice all’olio extra vergine di oliva
Focaccia soffice all’olio extra vergine di oliva
Ingredienti
- 200 g. di farina tipo 0 + altri 100 per lo spolvero
- 100 g. di farina Manitoba
- 100 g. di li.co.li in secondo rinfresco
- 50 g. di lardo
- 240 g. di acqua
- olio extra vergine di oliva
- sale grosso
Istruzioni
- Setaccia le farine e versale in una ciotola.Metti in mezzo alla farina il lardo a piccoli pezzi.Sciogli il lievito con tre quarti di acqua e poi aggiungilo alle farine e comincia ad impastare aggiungendo piano piano anche l'acqua rimasta.
- Amalgama l'impasto per due minuti, mischia bene gli ingredienti.L'impasto risulterà appiccicoso e liquido ma non ti preoccupare, va bene così.Copri la ciotola con un canovaccio e mettila al caldo lontano dagli spifferi.
- Lascia riposare l'impasto per un'ora circa e poi ribaltalo su una spianatoia spolverata con della farina e fai dei giri di pieghe a libro: distendi l'impasto a forma di rettangolo e ripiegalo in tre. Ripeti altre due volte e metti di nuovo a riposo dentro la ciotola, coperto e al caldo.
- Adesso devi ripetere per altre due volte a distanza di un'ora l'una dall'altra l'operazione pieghe, sempre ribaltando l'impasto sulla spianatoia infarinata.Noterai che l'impasto via via prenderà corpo e non sarà più così appiccicoso ma sarà ben lavorabile e soffice.
- Metti l'impasto in una ciotola di plastica con chiusura, ungi le pareti e poi inserisci in frigorifero. Lascia l'impasto a lievitare in frigorifero dalle 24 alle 36 ore.
- Estrai l'impasto e ribaltalo sulla spianatoia infarinata e impastalo velocemente senza stringere troppo.Dividi in due e distendi ogni impasto in una teglia rettangolare unta, con le mani, senza premere troppo.
- In un barattolino fai una emulsione di acqua e olio evo, 5 parti di olio e una di acqua, sii generosa, l'olio deve penetrare anche sotto la schiacciata.Versa l'emulsione sulle schiacciate, premi con i polpastrelli in modo da fare dei piccoli avvallamenti, spargi del sale grosso e inforna nel forno già scaldato a 250° C.
- Cuoci per 15 minuti a 250°C e poi altri 15 a 180°C.Se possibile mangia prima che si sia raffreddata completamente.
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